Verde come la speranza
che scioglie la neve
e m'inonda di acqua,
limpida e gaia
come il cielo di Pasqua
a frullare fruscii di primavera.
Io sono le gocce
a imperlarmi la faccia
e il sole che splende
è una cascata di fresca bonaccia,
è un cesto gemmante di viole
e il glicine che circonda la casa,
penzolante sulle gote,
mi rinfresca come muschio
le labbra e l'anima tace
ammutata da fronde di pace.
Caterina Alagna
I glicini sono fra i fiori più belli e poetici.
RispondiEliminaBravissima come sempre Caterina. Un forte abbraccio.
RispondiEliminaNel colore e nel profumo della glicine si intrecciano le tue parole ed i tuoi pensieri.
RispondiEliminaUn carissimo saluto
Mi piace questa poesia.
RispondiEliminaBuona serata.
"Io sono le gocce a imperlarmi la faccia" esempio di poesia che si traveste da sensazione pulsante e trasporta palpiti di partecipazione a chi legge e si emoziona..
RispondiEliminaUn animo sensibile è capace di "farsi natura" e sentirsi glicine di fronte a quella pianta meravigliosa .
RispondiEliminaabbraccio
eos
Mi è sempre rimasta impressa la parola "glicine" per via della lunga poesia di Pasolini che mi inquietò parecchio. Il tuo glicine è fresco, dolce e rassicurante. Splendida Caterina, fiorita come un glicine profumato.
RispondiEliminaPoesia che parla al cuore.
RispondiEliminaChe bella !! Amo il glicine , è un fiore stupendo ! Complimenti per i tuoi versi. Ciao
RispondiEliminaAdoro le tue consonanze, Caterina. Mi paiono proprio snodi gradevolissimi.
RispondiEliminaVersi superlativi!
RispondiEliminaIn questi tuoi versi ho raccolto l'inizio sereno della primavera.
RispondiEliminaToccante
RispondiEliminameravigliosa!
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