Il più grande innovatore della poesia del primo Novecento è, senza dubbio, Guillame Apollinaire. Personaggio eclettico: poeta, scrittore, critico d'arte e commediografo. Rivestirà un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'arte moderna, in particolare nel passaggio dal Simbolismo all' Avanguardia. Nota distintiva di Apollinaire è la sua poesia visiva.
Guillame Apollinaire, pseudonimo di Wilhelm Albert Wlodzimierz Apollinaris de Vaz-Kostrowicki, nasce a Roma nel 1880, figlio naturale di un ufficiale borbonico napoletano e di una nobildonna di origine polacca naturalizzata russa. I genitori, però, si separano presto e lui si troverà a lasciare Roma per seguire la madre sulle orme di Parigi. Avrà una gioventù tormentata da amori difficili, ma sarà proprio a Parigi che avrà la possibilità di immergersi completamente nella realtà letteraria e artistica dell'epoca. In quel periodo, a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento, il mondo affronta grandi cambiamenti dal punto di vista scientifico e artistico. Dobbiamo annoverare, infatti, la nascita di quattro movimenti artistici che influenzeranno non poco il pensiero e l'opera di Apollinaire: l' Espressionismo, il Cubismo, il Futurismo e l' Astrattismo. L' estetica cubista sarà quella che condizionerà in maniera preponderante la sua attività letteraria, anche grazie all' importante amicizia che coltiverà con Pablo Picasso. Si avvicinerà alle idee del movimento futurista italiano dopo l' incontro con il fondatore del Futurismo, Tommaso Marinetti. Ha modo di apprezzare la pittura metafisica di Giorgio De Chirico e quella espressionista di Henri Matisse. A causa del suo carattere estremamente irrequieto, sarà accusato di essere l'autore del furto del dipinto della Gioconda, avvenuto il 20 agosto del 1911, a seguito del quale sarà arrestato e incarcerato, salvo poi essere rilasciato in quanto persona estranea ai fatti. Successivamente si saprà che l'autore del furto è l'italiano Vincenzo Peruggia, dipendente del Louvre, che dichiarerà di aver compiuto quel gesto per restituire la Gioconda all' Italia. In piena sintonia con le idee futuriste, note per le loro manifestazioni interventiste, Apollinaire partecipa come volontario al primo conflitto mondiale, definendo la guerra "un grand spectacle". Incredibilmente quel conflitto gli fornirà grande soddisfazione personale. Le vicende belliche diventeranno materia fertile per la sua ispirazione poetica. Nel 1916, però, rimane ferito a una tempia e subirà un delicato intervento chirurgico che lo vedrà costretto a ritornare a Parigi. Morirà nel 1918, due giorni prima dell'armistizio, colpito dal virus dell'influenza spagnola, assistito dalla moglie Jacqueline Kolb e dal poeta e amico Giuseppe Ungaretti, giunto presso di lui per comunicargli la vittoria dell'Intesa.
Esordisce con opere di narrativa, "Undicimila verghe" del 1907 e "Bestiario" del 1911; e con opere di saggistica, " La poesia simbolista" del 1909 e "I pittori cubisti" del 1913. Ma saranno le poesie le opere in cui darà dimostrazione delle sue doti più eloquenti . Del 1913 è una delle sue raccolte più importanti, "Alcools", in cui è possibile distinguere l'impronta del Simbolismo mista a una poesia triste e malinconica di romantica memoria. Ma, allo stesso tempo, la forma è ricca di suggestioni che rinnovano l'espressione letteraria dell'epoca. Già in alcune liriche di "Alcools" si sovrappongono e si contrappongono nella maniera più eterogenea immagini e motivi tipici dell'estetica cubista, ricercati in modo da impressionare il lettore. I temi dell'amore e della malinconia, tipici del Romanticismo, si alternano con parodie di poesie e poemi pittoreschi. La forma è caratterizzata dal verso libero, dall'assenza di punteggiatura, da ripetizioni e sinestesie. La raccolta più rappresentativa della poetica di Apollinaire, la più rilevante nel determinare l'innovazione estetica letteraria e la più ampiamente contraddistinta dall'ascendenza cubista è, sicuramente, "Calligrammes" del 1918. E' qui che Apollinaire si dedicherà alla produzione della poesia visiva. Il calligramma è un componimento poetico in cui il poeta dispone le lettere e le parole del testo in modo da formare un disegno, un'immagine che coincida con il tema trattato dalla poesia. Se la poesia ha come soggetto la donna, le lettere saranno disposte in modo da formare l'immagine di una donna. Per dirlo con le sue parole: "Un insieme di segno, disegno e pensiero, la via più corta per esprimere un concetto e obbligare l'occhio ad accettare una visione globale della parola scritta."
Calligramma "Versi per Lou", dedicato alla sua amata. Fa parte della raccolta postuma " Versi per Lou e altre poesie"
Sotto gli archi del ponte Mirabeau
scorre la Senna e insieme i nostri amori
Fa bisogno che io me lo ricordi?
Sempre veniva gioia dopo il dolore
Venga la notte suonino le ore
i giorni vanno io resto
Stiamocene con le mani nelle mani
a faccia a faccia mentre l'onda passa
sotto il ponte che fan le nostre braccia
stanca di quegli sguardi eterni, eguali
Venga la notte suonino le ore
i giorni vanno io resto
L'amore se ne va come va questa
acqua corrente, se ne va l'amore
Com'è lenta la vita e invece come
la Speranza si avventa.
Venga la notte suonino le ore
i giorni vanno io resto
Passano i giorni e passano le settimane
né il tempo che passò torna o gli amori
Sotto gli archi del ponte Mirabeau
scorre la Senna
Venga la notte suonino le ore
i giorni vanno io resto