Jacques Prevert, il poeta dell'amore

Jacques Prevert, come  è noto, è il poeta più amato dalle giovani generazioni. Quando nel 1946 viene pubblicata la sua prima raccolta poetica, "Paroles", ottiene un successo di pubblico straordinario. La critica, invece, si divide in due schieramenti: da una parte quelli che lo ammirano e vedono in lui il poeta che darà nuovo lustro alla poesia francese e dall' altra quelli che lo denigrano, accusandolo di ricorrere a uno stile troppo banale.

Prevert nasce il 4 febbraio 1900 nella piccola città di Neuilly-sur-Seine in una famiglia piccolo borghese. Non avrà un'infanzia facile giacchè il padre si troverà più volte ad affrontare problemi economici. Da piccolo, spesso accompagna il padre a far visita alle famiglie povere che vivono nei quartieri più degradati della città e ne rimane profondamente colpito. Nasce in lui una sorta di simpatia per le classi meno abbienti. Una simpatia  che lo porterà a schierarsi sempre dalla parte degli ultimi e dei più deboli, mentre maturerà una profonda rabbia nei confronti delle ingiustizie sociali. Fin da bambino mostra un grande interesse per la lettura e per lo spettacolo. Il padre è un appassionato del teatro e, nonostante le ristrettezze economiche,  si avvale di alcune amicizie per ottenere biglietti gratuiti per assistere, insieme ai suoi figli, a numerosi spettacoli teatrali. Viceversa, Prevert, non proverà alcun trasporto per la scuola e abbandonerà gli studi dopo il diploma di terza media. Ribelle, anticonformista, estremamente libero, si schiera contro le istituzioni, come la scuola, che impongono al bambino una serie di regole e che formano la persona basandosi su canoni stabiliti dalla società. Dirà: "La scuola è quel posto dove si entra piangendo e si esce ridendo". Dopo la prima guerra mondiale svolge il servizio militare. Un' esperienza che lo segnerà profondamente e che lo porterà a sviluppare idee antimilitariste. Successivamente si avvicina al movimento surrealista, grazie all'incontro con Marcel Duhamel. L' esperienza surrealista, però, dura poco. Da lì a breve, Prevert lascerà il movimento e nel 1929, in un articolo intitolato "Mort d'un monsieur", accusa il fondantore del Surrealismo, Breton, di essere eccessivamente autoritario. Nel 1932 entra a far parte della compagnia teatrale "Groupe Octobre", dove metterà in scena spettacoli in cui affronta importanti temi sociali e di attualità politica. Mostra, allo stesso tempo, un'inclinazione per l'arte del cinema. Bisogna ricordare Prevert, infatti, anche per la sua opera di sceneggiatore e di scenografo.

La sua poetica ruota intorno a due tematiche principali: l'amore e la libertà. In un mondo pieno di meschinità e ingiustizie sociali, dove i più deboli vengono continuamente sfruttati dai potenti, l'unica salvezza è rappresentata dall'amore. L'amore salva gli uomini. Ma l'amore di cui parla Prevert non corrisponde a quell' ideale idilliaco e perfetto a cui tendono le classi borghesi. L'amore di Prevert è un amore che non manca di sofferenze, di delusioni, di ostacoli e di tradimenti ma è sempre ricercato perchè è l'unica cosa che fa sentire vivi e, che nonostante il dolore,  dà gioia.  L'amore è prepotentemente libero. Non vuole essere incatenato e intrappolato da regole. L'amore vero è spontaneo. Quando si ama veramente, si accetta l' amore per quello che è. Non lo si modifica a proprio piacimento, non lo si ingabbia nei canoni stabiliti dalla società e dettati dal senso comune. Tuttora sulla poesia di Prevert aleggia un pregiudizio che vuole ritenere il suo stile banale, caratterizzato dall' uso di un linguaggio semplice e troppo comune. Prevert viene accusato di banalità perchè parla di amore. Ma se si leggono attetantamente i suoi versi, ci si accorge di quanto siano sensate le sue parole. L' amore di cui parla Prevert è un sentimento autentico, dotato di una forza generatrice che esorta l'uomo a superare il dolore suscitato dal modus vivendi imposto dalla società, e che esorta i poveri e gli emarginati a provare la felicità in una società che li schiaccia e che li inchioda al muro della sofferenza. L'amore vince sulla sofferenza.

Tra le sue poesie più belle si annovera "I ragazzi che si amano". La poesia parla del primo amore. I ragazzi che si amano, che si innamorano per la prima volta, provano un sentimento di enorme gioia e di profonda passione che li porta a distaccarsi dal mondo che li circonda. Rapiti dall'estasi della passione, vengono trasportati in  dimensioni lontane dalla terra. Sono altrove, completamente avulsi dal mondo e dal tempo. "I ragazzi che si amano  non ci sono per nessuno", " essi sono altrove, molto più lontano della notte, molto più in alto  del giorno ".  Dei ragazzi resta solo la loro ombra che viene additata dai passanti, invidiosi di quel sentimento profondo che anche loro hanno provato e che vorrebbero provare ancora.

 

I Ragazzi che si amano

I ragazzi che si amano si baciano in piedi

Contro le porte della notte

E i passanti che passano li segnano a dito

Ma i ragazzi che si amano 

Non ci sono per nessuno 

Ed è la loro ombra soltanto

Che trema nella notte 

Stimolando la rabbia dei passanti 

La loro rabbia e il loro disprezzo le risa la loro invidia

I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno 

Essi sono altrove molto più lontano della notte

Molto più in alto del giorno

Nell'abbagliante splendore del loro primo amore

 

Io, sinceramente, adoro Prevert...e voi? 

Dato che mi piace unire le forme d'arte, pongo al vostro ascolto "I ragazzi che si amano", una  bellissima canzone di Luca Carboni, il quale  ha più volte dichiarato di essersi ispirato proprio ai meravigliosi versi di Prevert. 

 





 

 


12 commenti:

  1. Hai ragione, le giovani generazioni amano molto Prevert. Ed io, che sono stata giovane qualche anno fa, ho ancora un buon ricordo delle sue "banalità" di cui ho molto rispetto. Grazie per la bella scheda che gli hai dedicato e per la poesia, fotografia perfetta dell'incanto sull'innamoramento.
    Bentrovata.

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    1. Ciao Mariella, ti ringrazio sinceramente.
      Si, da giovani ci siamo quasi tutti fatti ammaliare dai versi di Prevert, come anche da quelli di Catullo, il poeta preferito dei liceali.

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  2. Prevert non si discute, a me piace Rimbaud.
    Ciao.

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    1. Ciao. Rimbaud, poeta "maledetto", piace tanto anche a me.

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  3. Adoro Carboni... e non sapevo che il suo pezzo si ispirasse a Prevert..certo ora va di moda Gio Evan..come cambiano i poet..ops! i tempi!

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    1. Si, i tempi cambiano. Mi vien da pensare che ogni epoca si riconosce dai suoi poeti.

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    1. Si piace tanto anche a me perchè sembra semplice, ma in realtà, è molto profondo.

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  5. anche a me piace Prevert, anche se mi appassionano di più i poeti italiani, ma alcune sue poesie sono struggenti.
    grazie di aver visitato il mio blog, ricmbio con piacere, e ti dirò che l ho trovato molto interessante. Brava! a presto

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  6. Grazie a te di aver visitato il mio spazio. Lusingata dalle tue parole. Buona giornata.

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