La mia poesia per la Gionata della Memoria è dedicata ai SonderKommando, gruppi speciali di deportati ebrei col destino più atroce. Erano obbligati a collaborare con le SS nel processo di sterminio di altri ebrei deportati. Venivano costretti ad accompagnare le persone alle camere a gas, a spogliarle, a recuperare i loro effetti, a raccogliere, poi, i cadaveri per portarli ai forni crematori. Ovviamente, venivano uccisi ugualmente e sostituiti. Pochi i SonderKommando sopravvissuti.
Sono un numero,
uno straccio di carne.
Accompagno gli altri alla morte
e sparpaglio nel vento
polvere di ossa e preghiere.
Sono un numero,
un'anima amputata
genuflessa al volere delle SS
che mi hanno incollato sulla pelle
il destino del carnefice.
Le mie esili membra trascino a fatica
mentre conduco alla cenere
perfino i miei cari.
Sono un Sonderkommando,
un atroce gesto di paura e coraggio,
un diabolico espediente del nazismo
che riversa su di me, germoglio innocente,
le luride colpe di quest'abominio.
Sono un Sonderkommando,
ma non vi illudete,
anche io son svanito bruciando
e a quelli come me sopravvissuti
so che nel cuore abbondano mucchi di cenere
e le grida strazianti dei morti
che ci hanno sventrato l'anima.
Caterina Alagna
Mi sembra di vedere l'uomo incatenato che poteva girarsi camminando come una cane e costretto a imitarlo abbaiando quando passava qualcuno.
RispondiEliminaUna atrocità pazzesca.
Brava Caterina.
Un’atrocità davvero pazzesca . Grazie, Gus di aver apprezzato I miei versi.
EliminaVersi che esprimono concretamente l'orrore più grande del nazismo: distruggere esseri umani mentalmente, prima ancora che fisicamente.
RispondiEliminaEsattamente, la vera morte è quella dell'anima. Uccidevano l'anima delle persone prima ancora dei corpi
EliminaUn fet terrible .... ;(
RispondiEliminapurtroppo :(
EliminaOrrori su orrori
RispondiEliminaUn caro saluto
un caro saluto anche a te
EliminaQuanta crudeltà !! Mi chiedo sempre come sia stato possibile che accadesse tutto ciò !!Brava Caterina, un saluto
RispondiEliminaGrazie Mirtillo! È accaduto perché è stato qualcosa che è cominciata molto lentamente. Si uccideva l'anima delle persone e si spegneva il pensiero.
EliminaPrimo Levi li definì "corvi del crematorio" in Sommersi e Salvati. Fu estremamente sprezzante nei loro confronti. Ma io ho sempre pensato che il loro fosse stato il destino più orrendo. Una poesia dura e perfetta per questa occasione. Grazie Cate.
RispondiEliminaCondivido con te, il loro era il destino peggiore. Grazie di aver apprezzato i miei versi
EliminaCome un destino ad insistere ancora oggi. Potremmo farne a meno, un giorno?
RispondiEliminaFare a meno dell'odio? È difficile in questo mondo
EliminaStraordinaria sia per la sua forza espressiva che per il tema, un lato di questo orrore quasi mai trattato e da te ripreso magistralmente.
RispondiEliminaGrazie infinite, Daniele, di aver apprezzato i miei versi e la mia volontà di spostare lo sguardo su questa parte di orrore che viene quasi dimenticata
EliminaÈ una delle tue più belle in assoluto. Col tuo permesso vorrei leggerla ai miei alunni.
RispondiEliminaChe onore che mi fai, cara Luz! Certo che la puoi leggere, come potrei dirti di no, ti ringrazio di cuore ❤️❤️
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